venerdì 18 ottobre 2013

NOTA SUGLI ACCORDI FIRMATI IN STREAM ITALY

Si è avuto ieri 16 ottobre 2013 il secondo incontro tra la Stream Italy e le organizzazioni sindacali Fistel-CISL, Slc e Uilcom sui delicati temi relativi a visibilità turni e cambio turno, Ferie, Fruizione Rol ed introduzione , su richiesta aziendale, in taluni periodi dell’anno, dell’orario di lavoro multiperiodale come previsto dal CCNL delle TLC.
Su questi aspetti riteniamo di aver recepito le indicazioni che sono arrivate ai nostri delegati Nicola e Andrea da parte dei lavoratori e di aver conseguito importanti risultati che consentono a tutti i lavoratori di Stream di poter avere migliorie su quanto indicato nel citato Contratto Nazionale.
A tale scopo si è arrivati ad un accordo, che vi inviamo in allegato, con riserva che verrà sciolta dopo il voto nelle assemblee dei lavoratori che verranno a breve convocate.
Si è poi finalmente arrivati ad una accordo sulla detassazione (vedi allegato)  dei redditi derivanti da aumento di produttività, dopo la richiesta portata avanti dai delegati Fistel-CISL fin da questa estate.
Putroppo al momento dei suoi effetti ne beneficeranno coloro che accedono allo straordinario, non essendoci al momento Commesse con incentivazioni. Sarà poco ma probabilmente di più rispetto al recente taglio del cuneo fiscale deciso dal Governo che farà avere in più circa 14 euro in busta paga...
Vi alleghiamo infine l’accordo sindacale raggiunto con Stream sul rinnovo dei contratti a termine di 10 lavoratori di Amazon. Tale accordo permetterà a questi lavoratori di riprendere a lavorare senza stacchi temporali tra il presente contratto ed il prossimo rinnovo.

Per ulteriori dettagli vi rimandiamo alle assemblee o direttamente contattando le RSA Fistel-CISL Nicola Romano e Andrea Pani.

 Un saluto a tutti

Alberto Frau

CLICCA QUI PER VEDERE GLI ACCORDI SOTTOSCRITTI

venerdì 4 ottobre 2013

LAMPEDUSA, 3 OTTOBRE 2013

"Innanzitutto, bisogna reagire e agire. Non ci sono termini abbastanza forti per indicare anche il nostro sentimento di fronte alla tragedia di questa mattina. Papa Francesco ha detto: 'Vergogna', io posso aggiungere: 'Vergogna e orrore'".  Giorgio Napolitano

COMUNICATO DELLE RSU COMDATA EOS

Trova qui il comunicato integrale delle RSU Comdata EOS con gli orari delle assemblee del 7 ottobre

martedì 1 ottobre 2013

UN PATRIMONIO DI CERVELLI NEI CALL CENTER

Pubblichiamo questo articolo del quotidiano Avvenire:


Da Cagliari Mario Girau
La Sardegna non è solamente l’isola dei cassintegrati e degli ammortizzatori sociali - richiesti da gennaio a settembre da ben 1987 aziende che hanno dichiarato lo stato di crisi – ma anche del precariato. Nel pubblico e nel privato supera oltre 100mila lavoratori.  Alla Regione, secondo i sindacati, ci sarebbero quasi 2.000 precari. Altri 371 nei Centri servizi lavoro; 850 impiegati nel variegato pianeta dei beni culturali; 250 si dedicano al benessere animale. Circa 2.000 operano nella sanità pubblica e privata, 3.000 nella scuola, 2.100 nell’Ente Foreste. “Aspettiamo di vedere – dice il Segretario Generale Cisl Sardegna, Oriana Putzolu – su quante risorse potrà contare l’isola per ridurre nel pubblico impiego il fenomeno del lavoro flessibile, che registra una pubblica amministrazione che sempre più esternalizza quote importanti delle proprie funzioni”.

Precariato nel privato significa contratti a tempo determinato. Una marea nel secondo trimestre di quest’anno. Su 4.246 lavoratori avviati, il settore agricoltura e pesca ne ha registrati 4.125 a tempo determinato e soltanto 101 a tempo indeterminato. Nel settore delle costruzioni rispettivamente 2.887 e 1.869. Nei servizi alle imprese su un totale di 10.395 avviati, ben 8453 hanno un contratto a tempo. Complessivamente nel secondo trimestre 2013 sono stati avviati 76.393 lavoratori, di cui quasi 56mila a tempo determinato. I saldi occupazionali (lavoratori avviati – lavoratori cessati) sono negativi nel settore delle costruzioni, della pubblica amministrazione, nella sanità e nella pubblica istruzione.

Per il momento sembra stabilizzarsi l’occupazione nei call center, dove la Sardegna registra una interessante presenza a livello nazionale per i suoi quasi 10 mila addetti. “Nelle grandi aziende del settore – dicono Valeria Picciau e Gimmi Uda della Fistel Cisl – si marcia con contratti a tempo indeterminato”. Contratti non particolarmente ricchi: 600 euro per 20 ore settimanali, 950 euro full time di 40 ore. “Meglio questo che niente – aggiunge Valeria Picciau – per una regione dove per molti lavoratori, diplomati e laureati, l’occupazione è un miraggio”. L’alta professionalità dei sardi, che in mancanza di alternative, hanno trasformato un lavoro temporaneo in definitivo e portato nell’isola numerosi call center: Sky  (1.200 addetti), Tiscali (600), Comdata (650 Cagliari e 250 Olbia), H3G (500), Stream (200), recentemente Amazon (100 ma in futuro alcune centinaia). “Gli incentivi statali e regionali costituiscono – dice Picciau – un buon attrattore per i call center. Molti, soprattutto in passato, venuti meno i contributi statali e regionali, sono andati via lasciando i lavoratori in mezzo alla strada”.