Riportiamo integralmente il comunicato odierno delle RSU, che ben spiega la situazione capitata a due colleghe. Si parla di scarpe, ma non stiamo parlando di shopping...
AGGIORNAMENTO DEL 4 SETTEMBRE
E' appena uscito un nuovo comunicato delle RSU su un incontro avvenuto con l'azienda per discutere di quanto accaduto alle due colleghe
C
O M U N I C A T O Rsu
L’ultima trovata
dell’Azienda è stata quella di mandare via dal posto di lavoro (senza neanche il cartellino rosso) due
colleghe perché non avevano le scarpe adeguate.
Il regolamento aziendale
dice che: ”l’accesso ai locali aziendali
deve prevedere l’utilizzo di vestiario adeguato ad un ambiente di lavoro,
evitare quindi di utilizzare sandali tipo infradito”. Evitare non vuol dire
vietare, ma comunque nessuna delle due colleghe aveva ai piedi scarpe
infradito. Nonostante questo non gli è stato permesso di svolgere il loro
lavoro. Avevano della scarpe aperte è vero, come d’Estate le hanno tutti dentro
Comdata, nessuno escluso, e non perché i lavoratori vogliano trasgredire una
regola, ma perché c’è caldo, soprattutto se poi si rompono i condizionatori,
come recentemente è capitato.
Sono state mandate via per
una questione di sicurezza?
Escludiamo sia questo il
motivo, soprattutto perché gli unici infortuni accaduti all’interno dell’
Azienda sono stati causati dalle sedie rotte e non dall’abbigliamento che fino
ad ora non ha mai ucciso nessuno. Non conosciamo il motivo di questa ulteriore
UMILIAZIONE che hanno subito le due sfortunate colleghe, che si unisce alle
umiliazione che tutti i lavoratori subiscono giornalmente a causa dei servizi
igienici insufficienti o inadeguati, non avendo mai un clima confortevole in
azienda, non essendoci nessuna sicurezza e nè controllo sugli accessi, dovendo
cercare una sedia che sia a norma (spesso senza neppure trovarla), e la lista
potrebbe continuare.
Tuttavia,
il problema vero sono le scarpe dei dipendenti.
Solo pochi giorni fa la
stessa Azienda richiedeva disponibilità ai lavoratori per fare ore di lavoro
supplementare, e oggi CACCIA VIA due lavoratrici senza motivi, magari volendo
pure scontare ore di Rol alle stesse colleghe, cosa alla quale ci opponiamo,
non essendo stata preventivamente formalizzata alcuna contestazione.
Infatti, oltre
l’inopportunità di un simile gesto, registriamo una GRAVISSIMA violazione delle
norme contrattuali che regolano i provvedimenti disciplinari. Il CCNL prevede
che l’Azienda in caso di mancanza da parte del lavoratore possa emettere
“contestazione disciplinare”, a cui il lavoratore può rispondere presentando sue
giustificazioni entro 5 cinque giorni dalla contestazione stessa. Nel caso le
giustificazioni non siano ritenute sufficienti o adeguate l’Azienda può
emettere un provvedimento disciplinare, che deve essere adeguato alla mancanza
effettuata dal lavoratore. In questo
caso è palese che l’Azienda abbia saltato qualche passaggio contravvenendo a
quanto previsto dal CCNL. Se poi non fosse sufficientemente chiaro, questi atteggiamenti verso i lavoratori,
non motivano le persone, né le fanno sentire parte attiva di questa azienda, ma
ottengono l’unico risultato di inasprire gli animi e appesantire il clima
aziendale.
Crediamo che i manager di
questa Azienda farebbero bene ad impiegare il loro tempo lavorativo, non per
passeggiare tra le postazione controllando i piedi delle persone, ma cercando
di migliorare l’ORGANIZZAZIONE e la QUALITÀ DEL LAVORO, che necessitano di
interventi URGENTI, e sarebbe opportuno anche che si uniformassero alle norme contrattuali.
Riconosciamo però il "coraggio" avuto, o forse è meglio definirla
“faccia di Bronzo”, per arrivare ad un atto simile nella situazione attuale. La
Rsu ha troppe volte segnalato mancanze di rispetto gravi come questa, ma
evidentemente l’Azienda come non si cura della reale sicurezza dei propri
dipendenti, non si cura neanche del rispetto verso di essi. La Rsu in queste
ore si sta adoperando per tutelare in tutte le sedi le due lavoratrici, e hanno
richiesto all'Azienda un urgente incontro sul tema delle relazioni, registrando
da parte delle varie figure responsabili in sede, delle gravi mancanze verso i
propri subordinati, nonostante anche le recenti segnalazioni fatte per la
vicenda delle pause sulla commessa Enel.
Sestu 30.08.13
La Rsu Comdata Eos
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